Italia, Vigevano, 2004

Progetto: Luciano Giorgi/Marina Dallera/Andrea Borlini

Foto: Andrea Martiradonna

Be natural as natural being.

 

L’edificio si trova al centro di un impianto residenziale omogeneo su modello della città – giardino, privo di particolari qualità architettoniche..
a pianta rettangolare, disposto su due soli livelli, è chiuso su tutti i lati da una cortina verde composta da un fitto rivestimento alle pareti di “parthenocissus tricuspidata”, rampicante caducifoglio che gli conferisce un carattere mutevole a seconda delle stagioni.

 

Il lavoro nasce dalla sicura consapevolezza che la natura, materia prima per la costruzione del paesaggio e dei giardini, è cosa viva, mutevole,
all’interno della costruzione a pianta rettangolare le divisioni sono ricavate per detrazioni di quattro patii e l’inserimento di due blocchi, il primo dei servizi, il secondo dei collegamenti verticali.

 

questa facciata oltre ad essere simbolo di una strategia di fusione tra natura e architettura, asseconda un’idea ecologica di climatizzazione dell’edificio. il “parthenocissus tricuspidata” rigoglioso nei mesi estivi attenuerà l’effetto di maggiore insolazione ombreggiando i patii, veri condensatori e accumulatori di aria fresca che andrà a circolare dentro l’edificio; nell’inverno cadute le foglie tutte le aperture si riveleranno sui fronti, e dall’interno dell’edificio si avrà modo di recepire anche i raggi solari più flebili.

 

l’accesso principale dall’angolo sud – est dell’edificio, rivolto all’ingresso pedonale della grande corte, è segnalato da un portico aperto su un dehor, pedana della fontana.

 

all’interno l’edificio al piano terra è concepito come ambiente unico deformato dalle presenti volumetrie opache dei servizi e dei collegamenti verticali e dal volume diffusore di luce dell’unico patio tra i quattro ad arrivare a terra.

 

al primo piano le divisioni spaziali si fanno più nette, i pati isi moltiplicano compensando l’assenza di affacci sull’esterno se non attraverso i pati stessi; questo asseconda l’idea di creare spazi filtrati a rumori e schiamazzi della strada.