Giappone, Kyoto, 2022

Progetto: Luciano Giorgi/Studio LGB

Foto: Courtesy of Valextra

Il Giappone ha affascinato per secoli il resto del mondo compresa l’Italia.

 

Il design così come l’architettura, la moda, la cucina e l’arte in generale negli anni hanno beneficiato di questa influenza.

 

L’idea per il nuovo punto Valextra su Hanamikoji-dori è quella di omaggiare i creativi italiani che nel passato, e più precisamente a metà del secolo scorso, hanno dichiaratamente attinto dagli scenari placidi e composti tipici del paese del Sol Levante.

 

Anche Valextra, durante il suo ‘Grand Tour’, ha toccato questa terra e alcuni tra i pezzi più iconici della sua collezione lo confermano come la borsa Iside Kimono oppure la linea minimal di valige e valigette Forma Zero sviluppata nel 1962 insieme ad AG Fronzoni che è stato un designer sempre ‘vicino allo spirito razionalista e ammiratore della cultura giapponese’ (che ha anche disegnato il logo del brand ”little luggage”).

 

Camminando lungo la strada per il tempio di Kennin-Ji, e addentrandosi nel cortile di questo tipico edificio giapponese, si entra in un mondo ibrido in cui alcuni degli arredi più iconici del design italiano a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, con i loro metalli e i loro tessuti, si mescolano con i legni e le pietre della tradizione giapponese.

 

Questo concept nasce dal tavolo Kyoto disegnato nel 1974 da Gianfranco Frattini per Pierluigi Ghianda, che è un tributo alla tecnica dell’incastro e al legno ed è un omaggio a questa città, e prosegue toccando diversi autori tra cui Luigi Caccia Dominioni  che nel 1962 ha disegnato la lampada Mikado.

 

Una volta giunti sotto il tetto spiovente, dove le poltroncine di Gabriella Crespi dalle linee organiche creano un lounge esterno, una grande vetrata ininterrotta crea una continuità visiva con l’interno dove, oltre il vetro, i tavoli di Borsani e Albini illuminati dalle lampade di Magistretti sono al centro dello spazio. In primo piano le librerie Albero e la panca in palissandro di Frattini che ritorna sullo sfondo con una collezione di sue lampade tra cui la Memoria e la Lucilla poggiate sopra un sideboard custom.

 

Entrando all’interno altri prodotti sono appesi a pomelli in ottone, disegnati sempre da Caccia Dominioni, applicati a gruppi su una serie di paraventi custom che richiamano la linea degli scrittoi di B.B.P.R per Olivetti.

 

A comporre lo spazio, pareti e soffitti trattati con smalti e rivestiti con juta/rafia/velluto nei colori Panna e ‘verde Caccia Dominioni’. Sul fondo backwall realizzato in tessuto Trevira doppiato ad effetto moirè e retroilluminato.

 

Al piano superiore il design di Corrado Corradi Dell’Acqua si combina con le poltrone di Gardella e lo scrittoio di B.B.P.R. Nella Tea Room torna protagonista Frattini con il suo iconico tavolo Kyoto.

 

L’idea di progetto è quella di restituire una fotografia fuori dal tempo in cui i maestri del design milanese, insieme a Valextra e alle sue icone del passato come la Tric Trac e contemporanee come la NoLo, tornano a fare visita alla terra del Sol Levante che in passato è stata per loro, come per tutti, musa ispiratrice.