Italia, Milano 2017

Progetto: Luciano Giorgi

Foto: Daniele De Carolis

Visitata questa casa la cliente la riconosce immediatamente come sua, poco dopo mi coinvolge.

 

L’appartamento corrisponde appieno al suo identikit. Gli spazi dedicati alla vita di giorno risultano molto frammentati, la cucina è troppo piccola ed a margine rispetto al cuore pulsante della casa, la zona notte non approfitta di piccoli ambienti attigui utili ad esaltarne le caratteristiche.

 

Lo spazio non fluttua sui colori , i gialli vagamente tendenti all’ocra dialogano con il rosso del doussiè posato in diagonale.

 

Il giorno dopo la mia versione.

 

Sulla distribuzione, non una rivoluzione, bensì una sorta di rewind in cui ho cercato di cancellare tutti gli interventi fatti nell’ultimo ventennio.

 

Ho regolarizzato il corridoio, aggiungendo nuove porte, che in alcuni casi riaprono nuovi varchi su ambienti precedentemente chiusi, altre volte celano armadiature tecniche ritagliate su nicchie preesistenti che spezzavano il ritmo canonico degli stucchi, in una sorta di rievocazione di una prospettiva quasi neo palladiana, (in prospettiva il corridoio di oggi risulta infinitamente più lungo di prima).

 

Ho spostato la cucina in un ambiente molto più grande rispetto a dove stava (attrezzandola di un enorme piano in acciaio totalmente allagabile), riallineandola alla sala da pranzo ma sul lato ovest del corridoio.

 

La precedente cucina, l’ambiente più vicino all’ingresso, allargata sul corridoio con la nuova funzione di studio /camera ospiti (ancora work in progress) , da’ luce all’ingresso del corridoio grazie ad una finestra realizzata con un telaio che “copia” le strutture tipiche del ballon-frame.

 

Dalla proiezione del vecchio bagno abbiamo ritagliato due bagni completi disegnati ad hoc, separati tra loro da un grande vetro opalino, uno per gli ospiti , l’altro funzionale al nuovo concetto di camera-suite di cui ho investito l’ultima camera in fondo al corridoio, riunita al vecchio ripostiglio di casa.

 

Tutti gli arredi fissi sono stati disegnati da me ad hoc per questa casa. Gli arredi mobili sono il risultato di scelte della cliente, he spesso rispolvera dalla soffitta di famiglia.

 

I colori ed i materiali di tutta la casa, fatta eccezione per la camera-suite, sono un rincorrersi di grigi e neri.

 

L’episodio più evidente in ingresso dove un grigio carbone “sfuma” su una tonalità molto più chiara.

 

La cucina smaltata a scatola in una tonalità di grigio quasi industriale, il doppio salone tenuto separato dal contrasto di un quasi nero con un quasi bianco.

 

Per il pavimento si è salvato il tappeto in doghe doussiè posate oblique in tutta la casa (sdoganandolo dall’essere icona degli interni anni ’80), riverniciandolo in un grigio molto scuro, quasi vicino al nero, lucido.

 

In bagno un bellissimo pavimento in statuario (a casellario), rivestimento a parete con tavolette rettangolari in ceramica lucida nera.
Nella camera da letto si mischiano la viscosa bordeaux della moquette con il grigio sporcato di glicine dei gessi e la tenda ottanio di velluto di dedar che separa il guardaroba.

 

Per le luci, ho scelto di lavorare in asciuttezza con neon dimerabili disposti verticalmente per stemperare le presenze luminose vintage dei tetraedri e del sarfatti di famiglia ma forse, quasi inconsapevolmente, anche per rievocare il clima di una galleria d’arte .